Estate fuorisede per il Sardo fuorisede: quali sono le 5 cose che ti irritano?

È arrivata l’estate.

Questo significa caldo. Ma anche caldo. Poi caldo. E un pizzico di caldo.

Significa che anche se stai fermo su te stesso, in questi giorni di Luglio milanesi, inizi a sudare.

Hai fatto più lavatrici negli ultimi 3 giorni che negli ultimi 3 mesi. Il tuo ventilatore brucia più energia di un Hammer 4.000 benzina.

Ma soprattutto, “ehi! È estate cazzo!”. E tu, sardo, ti ritrovi in una metropoli, con asfalto e cemento a fare da cornice ai tuoi pensieri.

La tua bacheca facebook inizia ad essere tappezzata di immagini di Cala Luna, Cala Goloritzè, La Cinta, Capo Comino, Biderosa. Ho visto fotografie che…voi umani non potete immaginare.

Gente con il bastone per le foto mentre sguazzano tra un’onda e l’altra, a bordo di una barca, di una canoa, o semplicemente stesi su un asciugamano.

L’Estate fuorisede per il Sardo fuorisede ti fa irritare, ti fa stare male, ti fa camminare per la città perso, malinconico. Manca solo la musichetta di un film neo-pseudo-dramma-realistico-speperistico-futuristico-austroungarico a fare da colonna sonora ai tuoi caldi giorni estivi.

C’è chi si azzarda a spingersi verso altri mari: la piscina. In confronto, la pesca del tonno che fanno in Norvegia è meno affollata. Una bagno di carne umana, che ricorda più una poltiglia unita simile alla carne in scatola che ad una vasca.

C’è chi propone: “ehi, facciamo un salto a Rimini? Oppure verso Genova? Ci sono gli stabilimenti”. Ma come fai a tradire il tuo mare così, in cambio di una brandina e un ombrellone? “No, non posso”. Rifiuto gentilmente.

Ma, venendo a noi. L’Estate fuorisede per il Sardo fuorisede: quali sono le 5 cose che ti irritano?

1) Le foto di amici che sono già al mare sottotitolate “Oggi giusto un po’ di sole” con in mano una Ichnusa fresca, quasi ghiacciata che quasi parla e ti dice “Bevimi, bevimi, bevimi, bevimi”.

2) Le foto di amici in macchina con frasi tipo “Direzione mare”, oppure “La Cinta stiamo arrivando”, oppure “Noi andiamo a farci un giro al mare, vi penseremo”

3) Il mare cristallino: in una giornata con 50 gradi all’ombra, l’autobus che ritarda, l’asfalto sotto i tuoi piedi che inizia a sciogliersi, il negoziante cinese che ancora parla solo cinese nonostante sia in Italia da tipo 5 anni e tu spieghi ciò che ti serve a gesti, il biglietto da 1,50 euro che “vale 90 minuti dalla convalida” ma se per sbaglio esci ad una fermata anche solo dopo zero virgola trenta secondi sei fottuto. In una giornata così, ti irrita il mare cristallino della Sardegna perchè lo ami e vorresti tuffarti, come un cane Terranova, stare in ammollo almeno 3 ore.

4) La foto del biglietto di partenza per Olbia, fatta a Linate o in qualsiasi altro areoporto del mondo con sullo sfondo la tua cxxx di valigia, le gambe stese sopra e la frase “Tra poco, in Terra Sarda”.

5) I vari portali delle testate giornalistiche sarde che invitano turisti e non a “scattare la foto del giorno con hashtag #SardegnaIsolaFantasticaIoCiSonoTuNoSubisci”

Questo per adesso è tutto.

Massimo Demelas

L'Estate Fuorisede per il Sardo Fuorisede

L’Estate Fuorisede per il Sardo Fuorisede

Il presente articolo è stato scritto da Massimo Demelas. Qualora si desiderasse inserire per intero o in parte l’articolo all’interno di un blog/sito, è necessario fare una breve introduzione in cui specificare chiaramente NOME, COGNOME e LINK al blog dell’autore.

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